Imprese e professionisti, che nel marzo 2023 hanno inviato la “prenotazione” per il bonus pubblicità, devono ora entro il 9 febbraio 2024 comunicare l’importo delle spese effettivamente sostenute nell’anno 2023. Il bonus pubblicità spetta, come noto, nella misura del 75% delle spese incrementali rispetto al 2022 sostenute per pubblicità sui media della carta stampata, anche per le edizioni online. Le spese sui media TV e radio invece per il 2023 sono escluse. L’incremento deve essere pari almeno all’1%.
Come detto, entro il prossimo 9 febbraio deve essere presentata telematicamente la dichiarazione sostitutiva, su apposito modello dell’Agenzia delle Entrate, delle spese effettivamente sostenute. Il fac-simile di modello può essere scaricato al seguente indirizzo internet:
mentre al seguente indirizzo troverete le istruzioni per la compilazione e l’invio del modello:
Per le imprese vale per le spese il principio della competenza, mentre per i professionisti vale il principio di cassa. Per le imprese hanno quindi valenza le inserzioni “stampate” nel 2023 indipendentemente dalla loro fatturazione o dal pagamento. Alla dichiarazione stessa non andranno allegati documenti di alcun genere: questi ultimi devono però essere conservati per eventuali controlli.
Verranno riconosciute spese dell’importo massimo pari a quanto prenotato a marzo 2023. Se l’importo del credito di imposta pari al 75% delle spese riconosciute supera i 150.000 Euro, deve esser allegata una dichiarazione anti-mafia.
Il suddetto contributo è soggetto alla regola “de-minimis” (limite di 300.000 Euro nel triennio).
A quanto ammonterà alla fine il bonus si saprà soltanto più avanti con la pubblicazione di un apposito provvedimento. Il bonus potrà poi essere fruito esclusivamente in compensazione tramite mod. F24. Il codice tributo da utilizzare è il 6900. L’importo stanziato dal governo per la misura è di soli 30 mln di Euro, per cui le aspettative sono modeste.
Ricordiamo che il suddetto bonus rappresenta un introito imponibile ai fini delle imposte sul reddito. Le imprese lo dovranno mettere a bilancio – di regola nella posta A5 dello schema di bilancio; essendo il diritto a percepire il contributo non ancora sorto, a differenza dell’anno passato, dove ci si basava sulla semplice prenotazione, a nostro giudizio tale contributo – ad oggi – non è da indicare in bilancio 2023 in quanto l’entità del bonus è ancora da definire.
N.B.: nel caso intendiate incaricarci con l’invio dell’autodichiarazione per il 2023, vi invitiamo a comunicarcelo con urgenza nei prossimi giorni.
Per eventuali ulteriori informazioni ed approfondimenti siamo come sempre a disposizione.
Distinti saluti
Josef Vieider