Legge Finanziaria 2020 – Anteprima e possibili novità

Circolare Nr. 34/2019
Bolzano, 13 novembre 2019

A metà ottobre, il governo ha approvato il disegno di legge finanziaria 2020 "salvo intese" e negli ultimi giorni l'ha presentato al Senato per la discussione. A causa delle discussioni all’in- terno della compagine governativa, solo ora è disponibile un testo ragionevolmente affidabile del disegno di legge.
È molto probabile che come sempre la proposta sarà soggetta a numerosi emendamenti, anche sostanziali, nel corso dell'iter parlamentare. Tuttavia, il testo attuale può essere visto come una linea guida per i piani del nuovo governo e potrebbe forse essere utile per le decisioni aziendali da prendere nelle ultime settimane del 2019. Di seguito riportiamo i punti più importanti del disegno di legge, senza indicazione dei singoli articoli, perché l'esperienza degli ultimi anni ha insegnato che la legge di bilancio finirà per essere inserita in un unico articolo.

Modifica delle aliquote IVA:

Anche per non compromettere la già timida crescita economica, le aliquote IVA del 10% e del 22% rimarranno invariate nel 2020, ma alcune dolorose misure in seguito esposte sono giustificate da questa finalità. Le altre modifiche in materia di IVA sono già state introdotte con il Collegato alla Finanziaria (GV 124/2019) (vedi la nostra Circolare n. 33).

Novità per imprese e lavoratori autonomi:

La maggior parte delle misure fiscali riguarda la tassazione dei redditi da imprese e attività autonome, e vi è una coerente tendenza a incoraggiare il lavoro autonomo nonostante la scarsità di risorse. Di seguito è riportata una panoramica:

Iper- e superammortamento:
Innanzitutto, la notizia migliore: i superammortamenti e gli iperammortamenti dovrebbero es- sere prorogati senza modifiche per un ulteriore anno.

  • I superammortamenti del 130%, reintrodotti nella primavera 2019 con il c.d. Decreto Crescita, riguardano l’acquisto di beni ammortizzabili nuovi e possono essere fruiti sia dalle imprese che dai lavoratori autonomi. Dalla primavera 2019 è previsto un limite massimo di investimento di 2,5 milioni di Euro. Anche le norme transitorie dovrebbero essere mantenute: ciò significa che l'investimento può essere effettuato anche l'anno successivo entro il 30 giugno 2021, se l'ordine corrispondente viene inoltrato al fornitore entro il 31 dicembre 2020 e viene versato un acconto pari ad almeno il 20% del valore dell'ordine.
  • Gli iperammortamenti per gli investimenti in nuove macchine e attrezzature “intelligenti” secondo i requisiti tecnici di "Industria 4.0" dovrebbero essere confermati anche per il 2020 nella versione 2019. Di conseguenza, continua ad applicarsi la scala decrescente per l'importo: 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di Euro, 200% per gli investimenti fino a 10 milioni di Euro e 150% per gli investimenti fino a 20 milioni di Euro. Per gli investimenti di oltre 20 milioni di Euro non è prevista alcuna agevolazione. Anche in questo caso dovrebbero essere confermate le norme transitorie: il termine normale per l'effettuazione dell'investimento è il 31 dicembre 2020. Se l'ordine viene confermato per iscritto e viene effettuato un pagamento di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2020, l'investimento può essere differito fino al 31 dicembre 2021.
  • Anche il maggior ammortamento del 40% per i software dovrebbe essere prorogato senza modifiche.
    Nota: se i benefici di cui sopra saranno effettivamente prorogati senza variazioni rispetto a quelli attualmente in vigore, non ci saranno pressioni per anticipare gli investimenti alla fine dell'anno, con tutti i noti problemi di carattere commerciale e fiscale.

Credito d’imposta investimenti in progetti ambientali:
Per gli anni 2020, 2021 e 2022 è previsto un nuovo bonus fiscale del 10% per investimenti ecocompatibili nella cosiddetta "economia circolare". I progetti rispettosi dell'ambiente agevolati devono essere realizzati con uno dei seguenti obiettivi:

  • Aumento della produttività con un minore utilizzo di energia e materie prime e una minore produzione di rifiuti;
    -2-
  • Processi produttivi con minori emissioni inquinanti a parità di consumo energetico o con un minore consumo energetico e una produttività uguale o migliore;
  • Processi produttivi con minori emissioni di carbonio;
  • uso alternativo dei materiali.

I prodotti utilizzati devono essere stati acquistati dopo il 1° gennaio 2017. I dettagli tecnici verranno stabiliti con regolamenti di attuazione successivi.
Il trattamento preferenziale è da accogliere con favore. In considerazione del budget ristretto, tuttavia, il sussidio è limitato a 60.000 Euro di limitato impatto.

Rivalutazione dei beni aziendali:
È prevista una riedizione della rivalutazione dei beni aziendali. A differenza delle norme pre- cedenti le aliquote fiscali sono leggermente più vantaggiose. L'imposta sostitutiva dovrebbe essere del 12% per i beni ammortizzabili e del 10% per i beni non ammortizzabili (le precedenti imposte sostitutive erano rispettivamente del 16% e del 12%). L'imposta sostitutiva per l’affrancamento (facoltativo) della riserva di rivalutazione rimarrebbe invariata al 10%.
La rivalutazione è prevista per il bilancio 2019 e si riferisce alle voci esistenti nel bilancio pre- cedente. L'effetto fiscale, che è stato fortemente ritardato, rimane un ostacolo: la rivalutazione non sortisce effetti sull'ammortamento fiscale fino al 2020 e sulle plusvalenze imponibili fino al 2023.
Le imposte sostitutive devono essere pagate in unica soluzione entro i termini di pagamento delle imposte sul reddito.

Ripristino dell’aiuto alla crescita economica (ACE):
L’agevolazione per il rafforzamento del capitale proprio “ACE”, che era appena stata abolita con la legge finanziaria per il 2019, dovrebbe essere reintrodotta con effetto retroattivo per il 2019. Dovrebbe essere assegnato un tasso di interesse nozionale dell'1,3% (nel 2018 era l’1,5%) per il rendimento del capitale proprio nel 2019. Se paragonati ai tassi d'interesse tra il 4% e il 4,75% in vigore nel periodo 2014-2016, risulta evidente che l'incentivo fiscale per la promozione del capitale proprio è stato notevolmente ridimensionato.
Nel contempo la Mini-IRES introdotta l'anno scorso verrebbe abolita con effetto retroattivo.

Imposta comunale IMU:
Il Decreto Crescita di questa primavera prevedeva la graduale abolizione della limitata deducibilità dell'IMU ai fini IRPEF e IRES. Questa intenzione sembra essere di nuovo abbandonata. Una piccola consolazione: la deducibilità fiscale dell'IMU del 50% per il 2019 dovrebbe essere mantenuta.

Formazione 4.0:
Il bonus fiscale per la formazione 4.0 dovrebbe essere prorogato fino al 2020 e rifinanziato.

Web Tax:
Il 1° gennaio 2020 dovrebbe essere introdotta la Web Tax, di cui si discute da tempo. Riguarda principalmente la pubblicità online e i ricavi da intermediazione ed ammonta al 3% dei ricavi di vendita. È dovuta dalle società “Internet”, che nell'anno precedente hanno realizzato un fatturato mondiale di oltre 750 milioni di Euro e in Italia di oltre 5,5 milioni di Euro. In questo Paese, sono pochi gli imprenditori che risentiranno delle conseguenze della nuova misura.
È stato specificato che per questa norma non sono necessari ulteriori regolamenti di attuazione per l’applicazione dell'imposta.

Regime forfettario:
Gli elementi di base (aliquota fiscale, quota forfettaria degli utili e limite di fatturato di 65.000 euro) per l'imposizione forfettaria rimarranno invariati nel 2020. Tuttavia, dovrebbero essere introdotte le seguenti condizioni di accesso/permanenza più severe:

  • Non è ammesso chi nell’anno precedente (2019) ha avuto redditi da lavoro dipendente (com- prese le pensioni) superiori a 30.000 Euro.
  • Non è ammesso chi sostiene spese per lavoro dipendente superiori a 20.000 Euro.
    Tuttavia, contrariamente alle proposte iniziali, per il momento non sono stati introdotti limiti massimi alle immobilizzazioni materiali.

Nota: queste novità costringeranno probabilmente molte piccole imprese a passare dalla tassazione forfettaria alla tassazione ordinaria a partire dal 2020.
Ai contribuenti forfettari, dovrebbe essere garantita un’agevolazione per l'uso volontario delle fatture elettroniche: se tutte le fatture sono emesse elettronicamente, i termini di prescrizione sono ridotti di un anno.
A proposito: l'imposta forfettaria per i redditi compresi tra 65.001 Euro e 100.000 Euro, intro- dotta l'anno scorso con grande risalto sui media e che sarebbe stata operativa dal il 2020, sarà nuovamente abolita!

Buoni pasto:
Ricordiamo che, sulla base della normativa attualmente in vigore, i buoni pasto non costituiscono retribuzione in natura per i dipendenti se non superano la soglia di 5,29 Euro (in forma cartacea) o 7 Euro (buoni elettronici). Queste soglie dovrebbero essere ridotte a 4 Euro per i buoni cartacei e portate ad 8 Euro per i buoni elettronici a partire dal 1° gennaio 2020. Evidentemente il governo è convinto che l'abuso di buoni elettronici verrebbe così ridotto.
Nota: se attualmente si utilizzano ancora i buoni cartacei, si consiglia di riorganizzarsi entro la fine dell'anno!
Resta ferma la non imponibilità per la somministrazione di cibi e bevande nelle mense aziendali e degli altri servizi sostitutivi di mensa fino ad un importo massimo di 5,29 Euro/giorno.

Proroga dell’agevolazione Sabatini:
Il contributo Sabatini (contributi interessi sugli investimenti di micro, piccole e medie imprese) dovrebbe essere prorogato anche al periodo 2020-2025. Per gli investimenti ambientali, l'ab- buono degli interessi dovrebbe essere portato al 3,575% nel 2020, come avviene attualmente per gli investimenti nella fascia 4.0. Se state pianificando investimenti specifici, vale la pena aspettare il prossimo anno.

Autotrasportatori:
A partire dal 2020 l’agevolazione connessa alle accise sul gasolio commerciale (c.d. “caro petrolio”) sarà riconosciuta alle imprese di autotrasporto merci solo con riferimento ai veicoli di categoria Euro 4 o superiore (a partire dal 2021 Euro 5 o superiore).

Fringe benefit veicoli aziendali:
Ricordiamo che ad oggi il fringe benefit per l'uso privato dei veicoli aziendali viene determinato sulla base delle relative tariffe ACI (calcolate con riferimento ad una percorrenza convenzionale di 15.000 km), presumendo un utilizzo privato del veicolo pari a 4.500 km all'anno (ossia il 30% di 15.000 km).
A partire dal 2020 l’anzidetta regola sarà applicabile soltanto ai veicoli a trazione elettrica o ibrida, nonché ai veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti di agenti e rappresentanti di commercio, a condizione che le relative emissioni di biossido di carbonio non superino i 160 g/km.
Qualora dette condizioni non siano soddisfatte (veicoli dotati di un “normale” motore a com- bustione interna di soggetti diversi dagli agenti/rappresentanti), l'uso privato è fissato nella mi- sura del 60% (9.000 km della tariffa ACI calcolata su 15.000 km), mentre lo stesso è aumentato al 100% (15.000 km) per le autovetture con emissioni di biossido di carbonio superiori a 160 g/km.
N.B.: per quanto comprensibile possa essere l’incentivo all’utilizzo di autovetture a basse emissioni, resta tuttavia incomprensibile il motivo per cui l'uso privato da parte dei dipendenti debba essere maggiore nel caso di utilizzo di autovetture maggiormente inquinanti. Il provvedimento in questione comporterà, nella migliore delle ipotesi, un raddoppio della tariffa ACI per l'uso privato del veicolo, con relativi riflessi sull'importo del fringe benefit (in caso di assegnazione a titolo gratuito) o sulla fatturazione e, a seconda dei casi, potrebbe rendersi necessaria una valutazione circa l’opportunità di ricorrere a “soluzioni alternative” per il proprio parco veicoli (ad es. auto a noleggio per specifici servizi esterni, rimborsi chilometrici). Ci si attende comunque che la norma venga rivista.
Va inoltre evidenziato che le regole per il datore di lavoro restano immutate: il costo d’acquisto e le spese relative agli autoveicoli assegnati in uso promiscuo ai dipendenti continuano ad essere fiscalmente deducibili nella misura del 70%.

Immobili e settore dell’edilizia:

Detrazioni fiscali:
Sulla base della bozza della Legge Finanziaria 2020 e delle dichiarazioni dei politici sulla stampa quotidiana, dovrebbero essere prorogate di un ulteriore anno le detrazioni fiscali per:

  • gli interventi di recupero del patrimonio edilizio,
  • gli interventi di riqualificazione energetica e
  • l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

L’attuale bozza non prevede invece la proroga del c.d. "bonus verde", ossia la detrazione connessa alla sistemazione di aree verdi.

“Bonus facciate“:
Per le spese sostenute nel 2020 per il recupero/restauro della facciata degli edifici è prevista una detrazione pari al 90%, senza alcun limite massimo di spesa. Rientra nell’agevolazione anche la "sola" manutenzione ordinaria.
Attenzione: tale nuova detrazione si applica soltanto agli edifici residenziali (e non anche agli edifici commerciali) e viene concessa ai soli fini IRPEF, escludendo di fatto imprese e liberi professionisti.

Canoni di locazione:
L'aliquota della cedolare secca applicata ai canoni di locazione derivanti da contratti a canone concordato, stipulati in comuni ad alta tensione abitativa (come ad es. Bolzano), dovrebbe es- sere ridotta dall'attuale 15% al 10%.

Agricoltura:
È estesa anche al 2020 l’esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli. Gli agricoltori fino a 40 anni di età saranno inoltre esonerati dal versamento dei contributi previdenziali.

Imposta sostitutiva sulle plusvalenze:
A partire dal 2020 l'imposta sostitutiva sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di immobili acquistati/costruiti da non più di 5 anni dovrebbe essere aumentata dall'attuale 20% al 26%.

IMU e TASI:
Le due imposte dovrebbero essere unificate a partire dal 2020. Novità che non dovrebbe avere alcun impatto sull'Alto Adige, considerato che le norme in ambito IMI, derivanti dall’autonomia impositiva, sono espressamente confermate e che la TASI non è mai stata imposta a livello provinciale.

Novità varie:

Rivalutazioni:
I terreni e le partecipazioni non detenuti in regime di impresa possono essere nuovamente rivalutati a fronte del pagamento di un'imposta sostitutiva. Come accaduto negli ultimi 20 anni, la relativa norma dovrebbe essere prorogata di un ulteriore anno. L'imposta sostitutiva risulta ora fissata nella misura unica dell'11%, indipendentemente dal fatto che le partecipazioni siano qualificate o non qualificate.

Bonus speciale:
Al fine di creare un conflitto di interessi tra fornitori di servizi e relativi utenti, è prevista una detrazione fiscale pari al 19% per le spese sostenute dai consumatori finali per piccoli servizi (fino a 2.500 euro), effettuate in settori a elevato rischio di evasione fiscale. Novità che potrebbe riguardare, tra gli altri, officine di riparazione e svariati altri artigiani.

Nuovi limiti di reddito per gli oneri detraibili:
Vengono previste delle soglie di reddito per potere operare le detrazioni di imposta ai sensi dell’art. 15 del TUIR. A partire da un reddito di 120.000 Euro le detrazioni vengono ridotte e al di sopra di 240.000 Euro del tutto abolite, con l’esclusione di determinate spese sanitarie, degli interessi sui mutui agrari e degli interessi sui mutui ipotecari per l’abitazione principale.

Attenzione: La restrizione, quantomeno nella sua attuale formulazione, dovrebbe riguardare soltanto gli oneri detraibili ai sensi dell'art. 15 TUIR, facendo pertanto salve le detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all'art. 16-bis TUIR o le detrazioni relative all'ecobonus, al sismabonus o all’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
È inoltre previsto il riconoscimento delle detrazioni fiscali soltanto a condizione che le relative spese (ad eccezione di quelle sanitarie) siano pagate mediante metodi tracciabili (bonifici bancari e postali, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari).

Tassa sullo zucchero:
È prevista l'introduzione di una nuova tassa sullo zucchero, sotto forma di accisa, contenuto nelle bevande analcoliche; i beni interessati sono quelli rientranti nella nomenclatura doganale 2009 e 2202, aventi una componente alcolica inferiore all'1,2%. La nuova tassa dovrebbe am- montare a 10 Euro a ettolitro per i prodotti finiti e a 0,25 Euro al kg per i concentrati destinati alla diluizione. La tassa non è dovuta né sulle cessioni intracomunitarie, né sulle esportazioni. I debitori d'imposta sono i produttori o importatori dei beni contenenti zucchero. La nuova tassa non dovrebbe entrare in vigore già a partire dal 1° gennaio, considerato che l’emanazione dei relativi decreti attuativi è prevista appena entro febbraio 2020.

Tassa sulla plastica:
Al fine di salvaguardare l’ambiente, la Legge Finanziaria prevede l'introduzione di una nuova tassa sulla plastica (MACSI), che dovrebbe ammontare ad 1 Euro per ogni kg di plastica.
Sarà invece concesso un credito d'imposta pari al 10% per gli investimenti in impianti in grado di produrre beni biodegradabili e compostabili.

Sport bonus:
Il cosiddetto “Sport bonus” (credito d'imposta pari al 65% per donazioni destinate alla realizzazione o al restauro di strutture sportive pubbliche) viene prorogato di un anno.
Ricordiamo in conclusione che si tratta soltanto di una bozza di Legge Finanziaria, che nelle prossime settimane sarà oggetto di discussione in Senato e alla Camera dei Deputati, pertanto è molto probabile che alla stessa saranno apportate delle modifiche (favorevoli e/o sfavorevoli).

Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci.

Cordiali saluti
Josef Vieider