Acconto IVA per l’anno 2015
Lunedì 28 dicembre 2015 scade il termine per il versamento dell’acconto annuale IVA. Le disposizioni dell’anno scorso sono rimaste invariate e la misura dell’acconto ammonta sempre all’88% della base di riferimento (saldo a debito).
L’acconto è dovuto sull’IVA relativa al mese di dicembre 2015, in caso di liquidazione mensile e sull’IVA relativa all’ultimo trimestre del 2015 in caso di liquidazione trimestrale. L’importo versato a titolo di acconto andrà poi a ridurre l’IVA dovuta per il mese di dicembre 2015, da versare entro il 18 gennaio 2016 (il 16 cade di sabato) in caso di contribuente mensile o quella del quarto trimestre 2015 da versare entro il termine del 16 marzo 2016 (oppure, per i contribuenti che presenteranno il modello “Unico”, da versare entro il termine per i versamenti delle imposte dirette, con l’aggiunta degli interessi).
| Modalità e termini di pagamento | L’acconto IVA deve essere versato entro lunedì 28 dicembre 2015 (il 27 cade di domenica). Il versamento deve essere effettuato mediante trasmissione telematica del modello di pagamento “F24”.
Il versamento deve essere effettuato al centesimo e quindi senza arrotondamenti all’unità di Euro. Non è possibile rateizzare il pagamento. |
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| Codici di versamento | I codici tributo da utilizzare sono il codice 6013 in caso di liquidazione mensile e il codice 6035 in caso di liquidazione trimestrale. Il periodo di riferimento da indicare nel modello “F24” è il “2015”.
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| Compensazione con i crediti | Attenzione: eventuali crediti risultanti dall’ultima liquidazione IVA (cioè quella di novembre 2015 oppure quella del 3° trimestre 2015) non possono essere compensati con l’acconto IVA!
L’acconto IVA può invece essere compensato con un qualunque credito ancora disponibile, risultante dalla dichiarazione dei redditi (Unico 2015), dalla dichiarazione IVA annuale, dalla dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770) oppure dalla domanda trimestrale di rimborso dell’IVA nel rispetto dei nuovi limiti di compensazione dei crediti introdotti nel 2014. Attenzione: dal 1° gennaio 2014 l’utilizzo in compensazione orizzontale di crediti IRPEF, IRES, IRAP e delle ritenute d’acconto superiori a Euro 15.000 è possibile soltanto se è stato apposto il visto di conformità alla dichiarazione pertinente. A tal proposito vi rimandiamo alla nostra circolare nr. 03/2014 . Vi preghiamo di controllare attentamente che tale eventuale credito sia effettivamente disponibile. Vi chiediamo inoltre di prestare particolare attenzione alle nuove disposizioni relative ai metodi di presentazione dei mod. F24 in vigore dal 1° ottobre 2014: in particolare per gli F24 a saldo zero a seguito di compensazioni. A tal proposito si veda la nostra circolare nr. 37/2014. |
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| Esclusioni | L’acconto non è dovuto, se si prevede con assoluta certezza che la liquidazione per il mese di dicembre 2015 (o per l’ultimo trimestre 2015) evidenzierà un credito IVA. Sono inoltre previste una serie di altre esclusioni, ad esempio per coloro che hanno iniziato l’attività nel 2015 o per coloro che hanno terminato l’attività prima del 1° dicembre 2015 e per coloro che adottano determinati regimi speciali (agricoltori, piccole attività d`impresa ecc.). Ulteriori informazioni in merito possono essere fornite telefonicamente.
L’acconto non è dovuto neppure nel caso in cui esso sia di importo inferiore ad Euro 103,29. Non è comunque dovuto l’acconto se nel periodo di riferimento dell’anno precedente (cioè dicembre 2014 o 4° trimestre 2014) la liquidazione chiudeva a credito (naturalmente prima di detrarre l’acconto versato). |
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| Modalità di calcolo | Per il calcolo dell’acconto il contribuente può scegliere uno dei tre metodi di seguito illustrati, a seconda della propria convenienza:
a) Metodo storico (o regola generale): l’acconto viene calcolato in misura pari all’88% dell’IVA dovuta per il corrispondente periodo dell’anno 2014 (cioè dicembre 2014 o ultimo trimestre 2014). b) Metodo previsionale (o 1a variante): l’acconto (88 percento) viene calcolato in misura pari all’88% dell’IVA che si prevede di dover versare per il periodo dell’anno in corso (cioè dicembre 2015 o ultimo trimestre 2015). Se di fatto poi emergerà un debito IVA più elevato di quello previsto e l’acconto versato risulterà di conseguenza insufficiente, si renderanno applicabili le relative sanzioni e gli interessi. c) Metodo della pre-liquidazione (o 2a variante): va versato l’intero importo (il 100 %) dell’IVA a debito risultante da una liquidazione straordinaria da effettuare al 20 dicembre 2015. Questa liquidazione deve essere annotata separatamente nel registro IVA. Il presente metodo si consiglia per i casi in cui la maggior parte del fatturato viene generata negli ultimi giorni del mese; applicando questo metodo deve essere comunque considerato l’intero fatturato del mese di dicembre fino al 20 dicembre 2015. Questo riguarda principalmente le consegne con consegna della merce entro tale data che vengono fatturate solo a fine mese. |
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| Il metodo storico (regola generale) | Se l’acconto viene calcolato applicando il metodo storico, la base per il calcolo dell’88% è l’IVA effettivamente dovuta per lo stesso periodo nell’anno 2014 (dicembre o quarto trimestre), comprensiva dell’acconto ed al netto dei crediti IVA riportati dai periodi precedenti.
· Liquidazione mensile: il calcolo dell’acconto avviene con riferimento all’ultima dichiarazione IVA annuale (IVA singola 2015 o ricompresa in Unico 2015). L’importo su cui calcolare l’88% è quello risultante dal rigo VH12. · Liquidazione trimestrale: il calcolo dell’acconto avviene con riferimento all’ultima dichiarazione IVA annuale (IVA singola 2015 o ricompresa in Unico 2015). L’importo su cui calcolare l’88% è il seguente: [VH13 meno VL36 più VL38]. Non si devono aggiungere gli interessi dell’1% (risoluzione ministeriale n. 157/E23 dicembre 2004). |
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| Varianti | Se per il calcolo dell’acconto IVA per l’anno 2015 volete invece adottare una delle due varianti (lettere b o c), Vi potete mettere direttamente in contatto con il nostro Studio, così come per la soluzione di casi particolari - come il passaggio dalla liquidazione trimestrale a quella mensile e viceversa, l’inizio o la cessazione dell’attività nel corso dell’anno, ecc.
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| Calcolo dell’acconto tramite lo Studio | Per i clienti che ne faranno richiesta, il nostro Studio effettuerà il calcolo dell’acconto IVA, nonché la predisposizione del modello “F24” per il relativo versamento. Per questioni organizzative Vi preghiamo comunque di comunicarcelo entro e non oltre mercoledì 16 dicembre 2015. | |
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Sanzioni ed interessi per versamenti tardivi |
In caso di versamenti tardivi o parziali sono previste sanzioni pari al 30% dell’importo dovuto, sono previste tuttavia delle riduzioni:
- - per i versamenti tardivi eseguiti entro 14 giorni dalla scadenza originaria sono previste sanzioni pari allo 0,2% dell’importo dovuto per ogni giorno; - - per i versamenti tardivi eseguiti oltre 15 giorni ma entro 30 giorni dalla scadenza originaria, sono previste sanzioni pari al 3% dell’importo dovuto; - - per i versamenti tardivi eseguiti oltre 30 giorni dalla scadenza originaria ma comunque entro la presentazione della dichiarazione IVA successiva (30 settembre 2016) sono previste sanzioni pari al 3,75% dell’importo dovuto. - La legge Finanziaria 2016 prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2016, la riduzione delle sanzioni dal 30% al 15% per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 90 giorni. Le regolarizzazioni effettuate dal 1° gennaio 2016 al 27 marzo 2016 prevedono dunque una sanzione del 1,67%. Oltre alle sanzioni sono previsti interessi del 0,5% annuo per ogni giorno di effettivo ritardo. Gli interessi e le sanzioni sono versati separatamente con codice tributo rispettivamente “1991” e “8904”. Attenzione: l’insufficiente versamento in acconto non deve essere automaticamente versato a saldo per la differenza. |
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Restiamo a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Monika Mattivi
scarica qui la circolare C-48-01.12.2015 Acconto IVA
