Lo Split Payment e il Reverse Charge rimangono invariati

Con la presente vi informiamo che, con riguardo alle fattispecie di cui in oggetto, rimane tutto invariato.

Lo Split Payment viene prorogato fino al 30 giugno 2023:

Entro il 30 giugno 2020 doveva scadere il cosiddetto "split payment", ovvero la procedura secondo la quale gli enti pubblici non pagano all'azienda fornitrice l'IVA fatturata ma la versano direttamente alle casse dello Stato. L'autorizzazione all'Italia da parte della Commissione UE richiesta a tal fine sarebbe dovuta scadere in questa data. Con comunicazione del 22 giugno 2020 la Commissione ha ora autorizzato l'Italia per ora a mantenere la procedura fino al 30 giugno 2023.

Nessuna estensione al Reverse Charge:

L'Italia non è stata invece autorizzata ad estendere ulteriormente la procedura di inversione contabile. Come annunciato nella nostra Circolare n. 2/2020 di inizio anno, il decreto di accompagnamento alla Legge Finanziaria (D.L. 124/2019) ha aggiunto la lettera "a-quinquies" all'articolo 17, comma 6, della Legge IVA. Essa stabiliva che l'inversione dell'onere fiscale si applica in generale ai contratti di appalto, di subappalto, somministrazione di lavoro e a contratti simili, compresi quelli con consorzi e cooperative, nella misura in cui i lavori vengono eseguiti presso le sedi di attività del committente e utilizzando prevalentemente beni di proprietà dello stesso. Erano interessati principalmente quei contratti e servizi per i quali il committente era già incaricato di controllare il versamento della ritenuta sulle retribuzioni . Tuttavia, l'entrata in vigore di tale emendamento era stata espressamente vincolata all'approvazione della Commissione UE, che ha emesso una valutazione negativa nei confronti dell'Italia il 22 giugno 2020. Di conseguenza tale norma resta lettera morta e resta tutto come prima invariato.